CONOSCERE GLI SQUALI VISITANDO L’ACQUARIO DI GENOVA


L’ACQUARIO DI GENOVA E’ UN MERAVIGLIOSO  MONDO MARINO PER TUTTA LA FAMIGLIA E OFFRE AI TUOI BAMBINI E A TUTTA LA FAMIGLIA LA POSSIBILITA’ DI CONOSCERE MEGLIO  GLI SQUALI    

Conosciamo davvero gli squali? Appena sentiamo questa parola la nostra immaginazione galoppa per impressionarci con il grande Bianco, ma non è davvero cosi’. Si tratta di un cliché immaginario di spietato mangiatore d’uomini creato dagli sceneggiatori dei films. Ecco quindi  alcune cose che forse non sai su questo meraviglioso animale che potrai osservare visitando l’Acquario di Genova.

Cos’è uno squalo? Esistono ben  400 specie nel mondo che variano ampiamente per comportamento, dimensioni abitudini. Dal minuscolo squalo lanterna pigmeo (lungo 17 cm) all’enorme squalo balena (lungo 20 m). Solo nel nostro Mediterraneo sono state studiate più di 80 specie. Anche all’Acquario di Genova puoi conoscere la diversità di questo gruppo di pesci cartilaginei: dal pesce gatto allo squalo nutrice, passando per lo squalo grigio e lo squalo zebra.

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LE DIVERSE ABITUDINI E COMPORTAMENTI DELLE VARIE SPECIE DI SQUALI 

Osserva le diverse specie nelle vasche dell’Acquario di Genova e noterai che c’è una differenza nella loro forma e comportamento quanto sono diversi. Alcuni preferiscono mimetizzarsi sul fondo del mare, altri, come gli squali grigi, richiedono un movimento costante. Non molte persone lo sanno, ma gli squali non abitano solo nell’oceano. Una dozzina di specie, compresi gli squali toro e gli squali del Gange, possono vivere nell’acqua di mare e nei fiumi, mentre le altre sei specie vivono solo in acqua dolce.

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I SUPERPOTERI DEGLI SQUALI 

Di loro si conosce lo sviluppato “olfatto” ma  gli squali hanno anche  due “superpoteri” sensoriali. Una  linea laterale, un canale sotto-pelle pieno d’acqua e dotato di recettori attraverso i quali possono percepire le variazioni nella pressione circostante e individuare prede o predatori ancora prima di vederli o sentirli. Stiamo parlando delle incredibili “ampolle di Lorenzini”, ovvero migliaia di recettori presenti sul muso dello Squalo che contengono un gel in grado di condurre l’elettricità. In questo modo  riescono a percepire i campi elettromagnetici, “sentendo” le prede nelle immediate vicinanze. Una sorta di Radar interno che costituisce indubbiamente un vantaggio incredibile nella loro caccia.

Un’altra interessantissima particolarità degli squali è legata alla loro insonnia. Infatti quasi tutte le specie che vivono sul fondo aspirano l’acqua dalla bocca grazie alla muscolatura delle branchie, gli squali che vivono in mare aperto hanno bisogno di muoversi in continuazione. Hanno cioè la necessità di far entrare acqua e farla fluire alle branchie, dove avvengono gli scambi gassosi. Se si fermano soffocano. Per questo in realtà non “dormono” mai veramente. Durante la fase di riposo rallentano solo le loro attività metaboliche.

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LA PELLE DEGLI SQUALI 

Quando si descrive la pelle degli squali si tende a equipararla alla carta vetro. Questo perché è  ricoperta da caratteristiche scaglie sormontate da dentelli inclinati verso la pinna caudale. Immagina di poter accarezzare un squalo dalla coda verso il muso, avrai la tipica sensazione di toccare la carta vetro. Questa caratteristica è stata a lungo utilizzata dai nostri antenati che in passato usavano proprio la pelle essiccata di alcuni squali (ad esempio lo zigrino) per levigare oggetti realizzati con materiali pregiati, come avorio ed ebano. Viceversa, da un particolare tipo di carta abrasiva, la carta smeriglio, deriverebbe il nome di uno squalo: lo smeriglio (Lamna nasus ).

GLI SQUALI SONO PREDATORI O PREDE? 

Beh, vista la grande varietà di specie e dimensioni, immaginiamo che gli squali non siano  sempre al vertice della catena alimentare. Infatti conosciamo  squali lunghi solo pochi centimetri, che ovviamente diventano prede di altri pesci. A volte, alcuni  squali più grandi possono essere attaccati anche da coccodrilli di mare (che possono raggiungere i 7 metri di lunghezza) oppure dalle  orche.

I Film che siamo stati abituati a vedere sugli Squali come quelli famosi di “Steven Spielberg” hanno contribuito a creare la leggenda di uno  Squalo  predatore spietato e pericolosissimo per l’uomo. Tanto che negli anni ’80/90 si è creata una vera e propria psicosi alimentata dai media, che danno peso e spazio alle poche  morti causate, spesso accidentalmente  dagli Squali.  Infatti sembra che all’origine dell’attacco dello Squalo  sull’uomo ci sia un fraintendimento. Lo Squalo confonde  la sagoma della tavola da surf con quella della foca di cui è ghiotto.  Al contrario di quanto si pensa, lo squalo è un animale schivo, timido e sfuggente che quindi evita il contatto con l’uomo ogni volta che può. Piuttosto è  l’uomo il vero terrore dei mari, praticando la pesca intensiva, l’inquinamento e la distruzione degli habitat abbiamo portato molte specie di questo animale meraviglioso al limite dell’estinzione.

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