Lo straordinario mondo dei serpenti analisi dettagliata dei loro metodi di caccia scopri gli animali e le loro storie al Bioparco Zoo di Roma

I serpenti, creature affascinanti e misteriose, si distinguono non solo per la loro varietà di forme e dimensioni, ma anche per i loro diversi approcci nella caccia alle prede. Il ricercatore Bill Ryerson della Cornell University ha recentemente presentato i risultati di uno studio innovativo al meeting annuale della Society for Integrative and Comparative Biology, che ha gettato nuova luce sul modo in cui i serpenti affrontano il loro pasto. Nei meandri del regno animale, i serpenti emergono come creature straordinarie, con una vasta gamma di strategie di caccia che li rendono formidabili predatori. Uno studio recente condotto dal ricercatore Bill Ryerson della Cornell University ha gettato nuova luce su due categorie distinte di serpenti: gli “strikers” e i “lungers”.

Scopri il Boa Arboricolo del Madagascar  al Bioparco di Roma. Con i suoi 2,5 m di lunghezza è il più piccolo delle tre specie di boa presenti sull’isola. Attivo principalmente di notte, trascorre il giorno sugli alberi a pochi metri da terra crogiolandosi al sole. Partorisce fino a 19 piccoli lunghi circa 25 cm di colore rossiccio che assumeranno la colorazione definitiva dell’adulto entro il primo anno di vita.

Abitudini: Si nutre di piccoli mammiferi ma anche di uccelli e rane che soffoca tra le spire e che localizza grazie a speciali recettori termosensibili.
Come altri serpenti può adattarsi ad habitat fortemente disturbati sfruttando la grande quantità di roditori spesso associati alle aree agricole e urbane. Non è considerato in pericolo, anche se la deforestazione e il prelievo in natura, per il mercato degli animali da compagnia, possono costituire una minaccia per alcune popolazioni

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Strikers e Lungers: Due Approcci Diversi alla Caccia

Secondo Ryerson, i serpenti possono essere suddivisi in due categorie principali: gli “strikers” e i “lungers”. Gli strikers sono noti per il loro attacco rapido dall’alto, mentre i lungers si avvicinano più lentamente di fronte alla preda.

L’approccio di Ryerson è stato multidisciplinare: ha utilizzato telecamere ad alta risoluzione in grado di catturare movimenti in super slow motion per analizzare gli attacchi dei serpenti alle prede. Inoltre, ha eseguito TAC su esemplari vivi per comprendere meglio la struttura della loro bocca, concentrandosi su altre parti dei denti oltre alle zanne velenose.

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Strikers: Veloci e Precisi

Gli strikers, rappresentati da serpenti come il boa constrictor e i pitoni, mirano a impalare la preda il prima possibile con le loro zanne velenose. Questo tipo di attacco è finalizzato a immobilizzare o avvelenare la preda, preparandola per essere successivamente avvolta nelle spire.

Gli strikers, rappresentati da specie come il boa constrictor e i pitoni, sono maestri nell’arte dell’attacco fulmineo dall’alto. Utilizzando le loro affilate zanne come arma primaria, il loro obiettivo è quello di impalare la preda il più rapidamente possibile. Questo può avvenire per avvelenamento o per immobilizzazione, preparando la preda per essere successivamente avvolta nelle loro spire letali. La loro dentatura riflette questa tattica d’attacco: denti lunghi e stretti che consentono loro di ruotare rapidamente la testa e il corpo intorno al punto del morso, facilitando l’avvolgimento rapido attorno alla preda.

Lungers: Metodici e Decisi

I lungers, come il serpente corallo, invece, mordono frontalmente con entrambe le mascelle contemporaneamente per bloccare immediatamente la preda. La loro dentatura riflette questa strategia: denti ricurvi e uniformi che migliorano la presa del morso.I lungers, come ad esempio il serpente corallo, adottano un approccio più meticoloso alla caccia. Attaccando frontalmente con entrambe le mascelle contemporaneamente, il loro obiettivo è quello di bloccare immediatamente la preda. La loro dentatura è caratterizzata da denti ricurvi e uniformi, progettati per migliorare la presa del morso e garantire una stretta efficace sulla preda.

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Prospettive Future

Questo studio preliminare ha coinvolto 13 specie di serpenti, ma il suo potenziale è ancora vasto. Ryerson e il suo team stanno considerando l’applicazione degli stessi metodi su altre specie per comprendere se queste divisioni siano una costante nel regno dei serpenti o se esistano altre tecniche di caccia ancora da scoprire. L’analisi dettagliata condotta da Ryerson offre uno sguardo affascinante sulla complessità del comportamento predatorio dei serpenti, dimostrando quanto ancora abbiamo da imparare su queste creature straordinarie.

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